Saper scegliere un vino che sarà longevo è un’abilità che si sviluppa nel tempo e che perciò va allenata.
Saper scegliere un vino che durerà nel tempo è un esercizio oltre che di abilità, di opportunità direi. Soprattutto se si è avvezzi o desiderosi di possedere nella propria cantina una scelta di vini che abbia una storia, una personalità spiccata, un’idea da comunicare.
Saper scegliere un vino che diventerà un grande vino è un’opportunità sia sensoriale che economica.
Innanzi tutto se ne acquistiamo alcune bottiglie abbiamo la possibilità di sperimentare e di comprendere come progredisce l’evoluzione del prodotto nella bottiglia e nella nostra cantina; possiamo rinnovare l’emozione della sua degustazione a distanza di un anno o due verificando le piccole differenze che si possono riscontrare condividendo con i nostri amici e commensali il piacere di degustare un calice che ha tante cose da raccontare e che cambia di minuto in minuto modificando profumi e sapori come in un incantesimo di trasformazioni.
L’opportunità economica è data dal fatto che un vino che possiede queste caratteristiche ha un grande valore, io oserei dire che non ha valore (esagerato!) perchè difficilmente saremo in grado di trovarlo in commercio da qualche parte, se non a prezzi molto alti, a volte senza la garanzia che sia stato conservato in modo adeguato.
Quindi se si è in grado di scegliere un vino per farlo invecchiare si ha la grande opportunità di acquistarlo, magari direttamente dal produttore, al prezzo iniziale d’uscita e conservarlo sapendo che il suo valore aumenterà nel tempo per via della sua unicità.
Ma veniamo al dunque, come scelgo un vino rosso e come capisco che ha la possibilità di diventare un grande vino e può durare nel tempo?
La struttura. Per essere longevo un vino deve avere una grande struttura, con caratteristiche imponenti.
La struttura nel vino è prima di tutto visibile: il colore deve essere limpido, pieno ed intenso; ma una cosa molto importante del colore è che deve esprimere le caratteristiche della giovinezza. Quando degusteremo un grande vino da invecchiamento, che sarà magari un grande Sangiovese o un Nebbiolo, sarà senza dubbio una bottiglia che esce dalla cantina almeno 3 anni dopo la vendemmia; in questo tempo un vino mediocre ha già subito un importante processo evolutivo e le caratteristiche visive saranno mutate; il vino da giovane sarà maturo perciò le sfumature violacee avranno lasciato il posto a dei toni più scuri, ad un rosso granato che tende al marrone, se non addirittura all’arancio, segni di vino vecchio che ha già perso molte delle sue caratteristiche organolettiche.
Un grande vino rimane giovane a lungo. Quindi mettendosi con il calice inclinato su uno sfondo bianco bisogna cercare sull’unghia che forma il vino a contatto con il vetro una sfumatura viola, viva e brillante. Quello è il primo indicatore che ci parla della freschezza che mantiene il nostro vino.
Si passi poi ad un esame olfattivo del vino. Intensità, forza e freschezza devono colpire le nostre narici; dobbiamo percepire delle fragranza pungenti di frutta fresca e fiori, altra caratteristica di giovinezza, che possono contrapporsi a odori più complessi di caffè, cioccolato e legno se il vino ha subito questo tipo di lavorazione.
Ho detto odori contrapposti proprio con la volontà di esprimere il concetto che un grande vino quando è ancora giovane emana profumi di grande intensità e varietà che però non sono ancora ben amalgamati e si possono distinguere nitidamente in contrasto tra di loro. Questa se vogliamo è un’indicazione che ci da il vino di lasciarlo stare ancora per un po’, una richiesta che ci fa perchè possa rimanere ancora qualche anno in bottiglia, per prendere tutti quegli aromi di diversa provenienza e unirli in un’espressione unica, uniforme ed equilibrata.
Infine l’assaggio. Il dominio deve essere dell’acidità, in tutte le sue declinazioni: freschezza, tannino, mineralità; ma se parliamo di un rosso l’acidità da agrume fresco e il tannino impetuoso devono prendere il sopravvento. La bocca deve riempirsi completamente di sapori, la salivazione deve essere abbondante e la lunghezza di questa sensazione quanto più sarà persistente tanto più ci aspetteremo dei risultati da una futura lunga conservazione.
Se il nostro vino ha dunque tutte queste tre caratteristiche insieme, allora sarà il vino da acquistare e dimenticare in una buona cantina.
Ricapitolando velocemente: unghia violacea e brillante, grande intensità di profumi freschi che contrastano con profumi più complessi, forte tannino e forte acidità con grande persistenza di gusti che avvolgono completamente la bocca.
Parlando di un vino bianco le cose diventano sicuramente più complesse, perchè sono veramente pochi i vini bianchi che possiedono doti di longevità e generalmente anch’essi hanno caratteristiche che li rendono piacevoli da bere anche da giovani.
Ma diciamo che se il vostro gusto cerca la morbidezza, la sensazione di velluto e la rotondità piena che può esprimere un grande vino bianco, allora sarete alleati del tempo nel voler conservare vini bianchi che devono avere assolutamente alcune particolari caratteristiche: brillantezza e intensità di colore con riflessi verdolini che indicano giovinezza del vino; numerosi archetti sul vetro del calice che non siano possibilmente espressione esclusiva di alcool, perchè nel tempo un vino bianco molto alcolico tenderà a bruciare gran parte dei profumi freschi di partenza e ad appiattire la degustazione; forti profumi freschi di fiori bianchi, agrumi, mela verde, anche balsamici e profumi di legno e mandorla non ancora amalgamati (se il vino ha conosciuto la botte); in bocca grande acidità e sapidità, indice di un’alta componente minerale, che sia in grado di avvolgere, generare salivazione e persistere a lungo.
Queste caratteristiche di freschezza andranno affievolendosi nel tempo e lasceranno spazio a sensazioni più complesse di morbidezza e profondità.
E l’emozione di essere stati fondamentali oltre che partecipi all’evoluzione di un grande vino la aggiungiamo al piacere di berlo con calma, mentre se ne parla in compagnia di un buon amico, di qualcuno che sa apprezzare certi particolari.